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Quando un germoglio di vita cercato, desiderato, sospirato e finalmente piantato nel proprio ventre viene sradicato da un destino insondabile e perentorio, una donna è chiamata a raccogliere tutte le proprie forze per riemergere dal pozzo nero in cui è precipitata. Lo deve a se stessa, alla bambina che l'aspetta a casa e perfino a quell'esserino dal quale ha dovuto separarsi prima ancora di conoscerlo e tenerlo tra le braccia. Così, attinge dalle radici di quel grande albero che è la sua famiglia allargata, con i suoi rami forti e le sue verdi figlie, per tornare, in qualche modo, alla vita. "Le radici del mio bellissimo albero" è il racconto di una rinascita attraverso la memoria, narrato con un'alternanza di slancio poetico e rigore razionale. È anche una riflessione forte e provocatoria su un tema, quello della maternità interrotta, che continua a sfuggire tanto ai tentativi di facile razionalizzazione quanto a quelli di superficiale integralismo, rimanendo sempre e comunque un dramma personale nel vissuto di una donna.